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La gente si stupisce che una donna viaggi da sola

La fotografa Jill Paider ha girato ogni angolo del mondo durante i suoi viaggi con la sua macchina fotografica, pubblicando poi il libro “Carry-On Only”

Si può viaggiare da Nord a Sud e da Est a Ovest del globo terrestre portando con sé solo un piccolo trolley? Per quanto possa sembrare impossibile, Jill Paider ci è riuscita. Questa fotografa americana, infatti, per lavoro ha visitato ben 102 Paesi, immortalando gli scorci più suggestivi di Cile, Bolivia, India, Sudafrica, Giordania e degli altri luoghi in cui ha scelto di portare la sua curiosità. Jill è una professionista che ha ottenuto numerosi riconoscimenti di prestigio, specializzandosi nella fotografia di design, architettura, gastronomia (e viaggi in generale) e pubblicando diversi libri che raccolgono gli scatti più belli e affascinanti della sua collezione. La macchina fotografica, perciò, è un must-have nei suoi spostamenti. Ma se già l’attrezzatura è pesante di per sé, come limitare la scomodità del viaggio se non scegliendo di affidarsi a un solo bagaglio a mano? Per raccontare gli itinerari che ha tracciato nel corso degli ultimi anni, Jill di recente ha dato alle stampe il volume Carry-On Only. Confessions from 100 Countries (ovvero “Solo con il bagaglio a mano. Confessioni da 100 Paesi”), donando minuziosi consigli a chi, come lei, non riesce proprio a non sognare di visitare ogni angolo della Terra.

Iniziamo dal principio, Jill. Come e quando hai scoperto la tua forte passione per i viaggi?

Tutto ha avuto inizio nelle scuole superiori, quando ho fatto una prima vacanza importante in Spagna. Mi sono subito innamorata del viaggiare in sé e da allora sono in cerca di sempre nuove esperienze.

Quanti Paesi hai visitato e qual è stato il luogo che ti ha davvero stregato?

Ne ho visitati 102, un bel numero. È sempre difficile sceglierne uno di speciale, ognuno mi ha dato qualcosa. Direi che la mia top 5 è composta dalla Namibia, dal Sudafrica, dalla Nuova Zelanda, le Fiji e il Cile.

Hai scritto un libro dal titolo Solo con il bagaglio a mano (Carry-On Only), una sorta di memoir sui tuoi viaggi, pieno di bellissime foto. Il titolo spiega la tua abitudine a viaggiare con un solo, piccolo bagaglio. Come riesci in questa “impresa”? Hai mai desiderato portanti una valigia più grande?

Carry-On Only raccoglie i miei viaggi da fotografa professionista e le pubblicazioni che ho fatto nel corso di più di 10 anni. È un volume pieno di scatti e include delle schede per ogni Paese, con focus sull’architettura, il design, il cibo e i panorami del luogo. La maggior parte dei miei spostamenti sono riuscita a farli con un solo bagaglio a mano, seguendo il principio del “meno è più”. Nel corso del tempo, ho iniziato a capire cosa mi era essenziale e cosa no per i miei spostamenti.

Che cos’è che non può mai mancare nella tua valigia? E cos’è la cosa inutile da inserire?

Nel mio bagaglio non può mai mancare la fotocamera, mentre a mio avviso è inutile portare un vasto assortimento di un medesimo oggetto. Basta uno di tutto.

Perché hai deciso di scrivere questo libro?

Ho scoperto nel tempo che a volte le persone sono sorprese dal vedere una donna che viaggia da sola. Non c’è assolutamente alcuna ragione per cui le donne non possano spostarsi senza compagnia. Ho voluto documentare i miei viaggi intorno al mondo comprendendo tutti gli aspetti, in modo da condividere il racconto con gli altri. Mi auguro che questo volume possa ispirare le persone a viaggiare di più – con o senza un partner. Credo, inoltre, che viaggiare sia il metodo migliore per connettersi col mondo.

È utile avere l’occhio della fotografa quando si viaggia? Cosa riesci a vedere dei posti che visiti che un comune turista non riuscirebbe a cogliere?

Credo che sia molto utile essere fotografi per viaggiare. Presto molta attenzione alla luce e ai dettagli di un luogo e faccio grandi sforzi per catturare qualsiasi cosa possa rendere unico un determinato ambiente.

Hai mai avuto difficoltà nel viaggiare da sola, specialmente in Paesi dove non c’è parità di genere?

Sì, penso che ci siano volte in cui è impegnativo viaggiare da soli, specie in Paesi dove le donne non hanno ottenuto la parità di genere e dove gli abitanti del luogo non sono abituati a vedere persone che viaggiano senza nessun’altro. In questi casi, prendo sempre delle precauzioni extra nel prenotare l’alloggio e gli spostamenti, per assicurarmi di essere il più sicura possibile. Benché isolate, queste esperienze possono anche essere più arricchenti e valide per ricordarci quanto siamo fortunati ad avere i diritti e i privilegi che possediamo.

Cosa consigli a chi vuole fare il giro del mondo come te?

Il mio suggerimento è quello di iniziare cercando online le destinazioni che si vogliono raggiungere e connettendosi con alti viaggiatori che hanno già visitato quei posti. Raccomando inoltre di far affidamento a un bravo agente di viaggio per gli itinerari del giro del mondo – sono una risorsa incredibile e vi aiuteranno a pianificare gli spostamenti con molta più sicurezza.

fonte Huffingpost

Dipende dalle vostre esigenze e da molti altri fattori: un promemoria per l’anno appena iniziato. Uno studio.

Nell’organizzazione di un viaggio il tempismo è tutto: prenotare al momento giusto per assicurarsi la miglior tariffa è il desiderio di gran parte dei viaggiatori di tutto il mondo, italiani compresi.

Uno studio del motore di ricerca specializzato per viagggi ha analizzato i dati provenienti da milioni di ricerche di mercato, scoprendo quale è il momento più conveniente per prenotare voli e hotel per le destinazioni più gettonate del 2018.

Risparmiare in Europa – Buone notizie per chi ama organizzare i propri viaggi sotto data: con minor preavviso si trovano voli più economici per le destinazioni europee. Se si prenota uno o due mesi prima della partenza, infatti, si può risparmiare fino al 56%: è questo il caso delle tratte per Edimburgo, ma è possibile concludere buoni affari anche ad esempio per Londra e Budapest, dove – acquistando a un mese dal decollo – si paga rispettivamente il 49% e il 46% in meno. Lisbona, invece, è l’unica meta del Vecchio Continente che richiede maggiore pianificazione, con ben otto mesi di anticipo necessari per aggiudicarsi i prezzi più convenienti (fino al 38% di risparmio).

Destinazioni a lungo raggio – Per le tratte a lungo raggio è richiesta invece una pianificazione più strutturata: lo dimostra il fatto che prenotando dai 7 ai 9 mesi prima della partenza per 4 delle 10 mete più popolari (Phuket, Dubai, San Francisco e Malé) è possibile garantirsi i voli alle tariffe più convenienti, mentre per due destinazioni Tokyo e Colombo, il risparmio più elevato si ottiene con soli 4 o 5 mesi di anticipo. Interessante notare che per raggiungere alcune delle più popolari città negli Stati Uniti, come New York, Miami e Los Angeles, basta acquistare i biglietti solo uno o due mesi prima per risparmiare rispettivamente il 29%, 28% e 43%.

I giorni della settimana in cui conviene volare – Per la maggior parte delle destinazioni, sia europee che a lungo raggio, è possibile ottenere prezzi più bassi scegliendo di prenotare voli in partenza all’inizio della settimana – da lunedì a mercoledì – evitando invece i giorni del weekend. Scegliere accuratamente quando viaggiare consente di risparmiare fino al 77% per voli continentali e fino al 38% per voli extra europei.

E per prenotare l’hotel? – Conoscere il momento migliore in cui prenotare il proprio soggiorno in albergo può portare a grandi risparmi. Per mete europee come Amsterdam, Praga, Budapest, Edimburgo e Parigi i prezzi migliori si trovano cercando sistemazioni da 1 a 3 mesi prima del proprio arrivo. Se si vuole invece trovare un alloggio a basso costo a Londra, Lisbona, Berlino, Copenaghen e Madrid è bene muoversi con largo anticipo (da 8 a 11 mesi prima). Curioso notare, invece, che per la maggior parte delle destinazioni a lungo raggio (7 città su 10), le migliori offerte si trovano con un anticipo di 1 o 2 mesi. Tra queste New York, Punta Cana, Dubai, Tokyo e Bangkok, che offrono prezzi più economici finalizzando la prenotazione un solo mese prima di fare la valigia.

Le destinazioni emergenti – Nella ricerca delle destinazioni più convenienti e trendy per il 2018, Kayak ha analizzato i propri dati, svelando alcune mete emergenti per il prossimo anno. Si registra un considerevole aumento di ricerche di hotel su Monaco: la città bavarese aumenta la sua popolarità dell’87%. Chi desidera visitare la tipica meta dell’Oktoberfest può assicurarsi un risparmio del 35% prenotando il proprio hotel quattro mesi prima del viaggio. Molti sono inoltre gli italiani che desiderano fughe esotiche e lo dimostra l’aumento a triplice cifra delle ricerche per voli verso Antananarivo in Madagascar (+369). Per concedersi una vacanza paradisiaca si può risparmiare fino al 29% con una prenotazione anticipata di 9 mesi.

fonte TGCOM24

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Arriva anche nel nostro Paese la proposta di una startup italo-spagnola

con un budget di 100 euro, l’utente prenota un weekend completamente al buio. In alternativa si scelgono solo la destinazione o il periodo. Il catalogo garantisce grandi capitali europee in alberghi a 3-4 stelle e voli dai principali aeroporti continentali

Basta ore passate sui siti di viaggi, con mesi d’anticipo rispetto alla data di partenza, per confrontare le offerte più vantaggiose per visitare una nuova città. Stop alla mania da programmazione che ci porta a incrociare mappe, itinerari e luoghi da vedere. Addio snervanti ricerche online per capire, una volta scelta la meta, qual è il periodo dell’anno migliore per partire. Da oggi, infatti, c’è qualcuno che ci può togliere ogni dubbio e incertezza. Arrivano, infatti, in Italia le ‘vacanze a sorpresa’. Una formula molto in voga negli Stati Uniti – Paese in cui è nato questo tipo di turismo – che da alcune settimane è sbarcata anche qui da noi. A portarla è FlyKube, startup italo-spagnola che punta a capovolgere le tradizionali dinamiche dei viaggi nell’era di Internet: non sono più i clienti a organizzare nel minimo dettaglio le vacanze ma è il tour operator a cucire addosso all’utente la soluzione migliore. Basta avere quel pizzico di spirito d’avventura e le valigie sempre pronte. Al resto ci pensa FlyKube.
 
Almeno una variabile del viaggio non la decide l’utente. Tre le opzioni proposte, tutte accomunate dalla stessa filosofia di fondo: essere all’oscuro di almeno un aspetto del viaggio, fino a poche ore prima della partenza. Ma anche da un’altra caratteristica: i costi estremamente contenuti (non si superano i 300 euro ma, a determinate condizioni, ci si ferma a 100). A decidere il resto sarà l’utente, giocandosi le uniche carte che FlyKube gli mette in mano: l’aeroporto in cui imbarcarsi (uno tra i cinque scali italiani previsti: Roma, Milano, Venezia, Napoli, Firenze) e un’altra variabile tra le due a disposizione, la meta o la data. Saranno queste scelte a determinare il risultato e il prezzo finale. La ‘vacanza al buio’ selezionata apposta per lui. Un’idea che si rivolge soprattutto ai turisti più giovani, con pochi soldi in tasca ma con la voglia di girare il mondo appena possibile. Ma le porte della piattaforma sono aperte pure a quei viaggiatori che amano improvvisare, farsi trascinare dal caso, alla scoperta di posti nuovi.   
 
Viaggiare senza meta. In questo caso ci si lascia suggestionare da FlyKube. Spendendo 150 euro, si decidono i giorni in cui si vuole partire (dal venerdì alla domenica oppure dal sabato al lunedì) ma non la destinazione. Sarà l’algoritmo del sito web – in base all’aeroporto di partenza e alle disponibilità per quel periodo – a restringere la rosa delle opzioni: una ventina di grandi città europee (come Madrid, Parigi, Londra, Barcellona, Amsterdam, Copenaghen, Budapest, Praga) che rispondono alle esigenze del turista medio. Tra l’altro, il cliente potrà subito scartare tre mete; magari nell’elenco ce n’è qualcuna già visitata. Dopodiché dovrà solo attendere pazientemente: due giorni prima di partire gli arriverà una mail con i biglietti aerei, la prenotazione dell’hotel e una guida della città con i consigli su come ottimizzare i tempi per vedere le attrazioni principali.

fonte la Repubblica

I viaggi d’affari sono importanti nel raggiungimento dei propri obiettivi lavorativi, per l’intero business e per le opportunità di crescita personale e di carriera che offrono ai lavoratori, invogliati a raggiungere così il loro pieno potenziale. Sei professionisti su dieci (il 60%) in tutto il mondo ammettono come scoprire nuove culture e destinazioni sia un valore aggiunto molto gradito, soprattutto nell’ambito dei viaggi e del turismo (per il 69%), di management e consulting (il 68%) e dell’architettura e del design (il 65%).

Sono alcuni dei dati raccolti da Booking.com Business, che ha condotto un’indagine coinvolgendo oltre 17.000 partecipanti di 24 paesi diversi per verificare come i viaggi di lavoro siano ormai considerati un elemento chiave nella crescita professionale. Quasi la metà dei professionisti coinvolti nello studio (il 46%) ha confermato come contribuire alla crescita dell’intero business sia uno degli obiettivi principali che sperano di raggiungere durante i viaggi di lavoro. Si scoprono anche ambizioni personali e voglia di ampliare le proprio conoscenze: i professionisti nei settori del sociale e socio-sanitario (per il 45%), educazione (per il 41%) e media e comunicazione (per il 41%) sperano di trovare nuove ispirazioni per il loro lavoro di tutti i giorni (contro la media generale tra i lavoratori del 37%); metà dei dipendenti di ONG e associazioni umanitarie vuole rafforzare il rapporto con i colleghi o i clienti e le relazioni professionali (contro il 36% generale); l’obiettivo principale dei membri delle forze armate e dei professionisti nel settore dell’educazione (per il 41%) è di imparare qualcosa di nuovo che possono applicare al loro lavoro (contro la media generale del 36%); per i professionisti dei settori del viaggio e del turismo (il 39%), i consulenti di management (il 37%) e per architetti e designer (36%) è importantissimo conoscere una nuova cultura e il suo impatto sul business (contro il 30% della media generale).
Metà degli intervistati (il 51%) conferma che riuscire a ritagliare qualche ora per visitare la destinazione del viaggio di lavoro aiuta ad avere meeting più produttivi, un’impressione segnalata per lo più dai consulenti di management (il 58%) e architetti e designer (il 57%). Nonostante i tanti benefici delle nuove tecnologie e le comunicazioni in tempo reale, i meeting di persona non possono essere archiviati: in tutto il mondo, il 66% dei professionisti sottolinea come avere incontri faccia a faccia con i clienti o i colleghi sia essenziale per un business di successo, soprattutto per i consulenti di management (il 78%), per il settore manifatturiero (il 71%), per quello dell’ingegneria e delle costruzioni (il 70%) e per l’agricoltura (il 70%).
Scegliere la struttura giusta dove soggiornare ha un ruolo fondamentale nel rendere un viaggio di lavoro davvero produttivo: il 60% degli intervistati conferma che prenotare strutture e altri elementi del viaggio su misura per i viaggiatori business sia ormai indispensabile più che preferibile. Un letto comodo e il segnale WiFi potente sono in cima alla lista dei ‘must have’ degli alloggi (con il 52% delle preferenze ciascuno), seguiti da una colazione abbondante (38%) e servizi gratis di trasporto o navette (27%). La scelta dell’alloggio dipende moltissimo dalla posizione, che deve essere vicino al luogo dove si svolgono i meeting (per il 47%) e nel centro città (per il 29%).
Con Booking.com Business, le strutture che hanno ricevuto recensioni positive da altri viaggiatori business, soprattutto relativamente a questi servizi ormai fondamentali, sono messe in evidenza nelle prime posizioni dei risultati di ricerca. Per quanto riguarda gli alloggi più prenotati dai professionisti, in base ai diversi settori: architetti e designer sono più inclini a prenotare boutique hotel (il 23% contro il 13% della media generale) o un alloggio hi-tech accessoriato con gadget tecnologici (il 24% contro il 18% della media); forse a causa di un aumento nei controlli e nella regolamentazione dei budget per i viaggi aziendali, solo il 20% sceglie strutture di lusso, soprattutto nel settore dei consulenti di management (per il 26%) e finanziario (per il 24%); i professionisti del settore agricolo scelgono spesso strutture con un certo “fascino caratteristico della destinazione” (il 19% contro la media del 13%).

Anche i viaggi seguono le mode e il viaggio di nozze non fa certo eccezione.

Ci sono precisi trend che guidano le scelte di chi decide di partire per un viaggio che spesso è tra i più memorabili dell’intera vita.

Tra i trend del 2017-2018 pare ci sia il viaggio di nozze in stile Game of Thrones, ovvero in location che hanno ospitato i set della fortunata serie tv o che comunque ne rievocano le atmosfere. Tra le mete più amate dai fan de Il trono di spade ci sono: Iranda del Nord, Spagna, Malta, Marocco, Islanda e Croazia.

Per le coppie più avventurose una scelta che va per la maggiore è quella di un safari in Sudafrica, tra magnifiche riserve naturali e paesaggi incontaminati. I possibili itinerari, da Cape Town alla Garden Route, sono numerosi, l’importante è affidarsi solo ad agenzie specializzate, che possano aiutarvi a realizzare il vostro sogno, in piena sicurezza.

Tra le richieste più popolari c’è anche quella di fare il giro del mondo. Per scegliere le mete in genere si segue un tema o un filo conduttore. Ad esempio gli amanti del cinema puntano a location di popolari pellicole, come ad esempio Harry ti presento Sally (New York), l’hotel di Ocean’s Eleven (Las Vegas), la spiaggia di Castaway (isole Fiji) e il grattacielo Burj Khalifa di Dubai, dove Tom Cruise ha girato una popolare scena di Mission Impossible.

Tra i trend in fatto di alimentazione ci sono senza dubbio diete vegetariane e vegane, questo può influenzare anche le scelte in fatto di viaggi. Aumenta il numero di coppie che partono per i Caraibi, gli Stati Uniti o l’Oriente, scegliendo destinazioni ben preparate a ricevere la clientela vegana. Anche il Sudafrica può essere una buona destinazione veg friendly.

Per i più sportivi il viaggio di tendenza è anche salutare. Molti scelgono di fare trekking e godersi così paesaggi ed esperienze veramente indimenticabili. In questo caso tra le mete più ambite ci sono Perù, Indonesia, Patagonia e Nuova Zelanda.

L’idea del viaggio “slow” piace a molti, forse dopo lo stress dovuto alla preparazione del matrimonio c’è bisogno di ritrovare un equilibrio.

Ci sono poi mete che potremmo definire classiche, almeno per gli italiani e che sono sempre molto gettonate tra le coppie di neo sposi. Tra queste spiccano alcune iconiche città americane, come New York e Las Vegas. Si tratta di città molto diverse, ma entrambe incredibili e capaci di regalare emozioni e ricordi indelebili.

 

Caldo da matti e pochi fondi; ma a volte le soluzioni saltano fuori da sole, così dopo un briefing casuale con amici finisco ad Albissola Marina, ad una fermata di treno da Savona, ad ammirare la bellezza (senza la frenesia) del Mar Ligure con la giusta brezza da rendere il caldo sopportabile, il tutto a due passi dal piccolo appartamento del nostro amico del posto, che come se non bastasse, ci accoglie offrendoci una cena a base di lasagne al pesto fatto in casa (qui nessuno lo compra confezionato, è sempre fatto in casa e sentiste che differenza!) Giornata fortunata direi. Zona resa celebre da una lunga tradizione di artigianato della ceramica, possiamo ammirare le opere di artisti locali presso il lungomare, sulla passeggiata Eugenio Montale prima e sul pavimento del Lungomare degli Artisti dopo, mentre gustiamo la tipica focaccia che “che ve lo dico a fare?”. La nuotata tardo pomeridiana (ovvero quando la maggior affluenza è ormai passata) è d’obbligo e le pulitissime spiagge dimostrano di meritare la bandiera blu ottenuta l’anno scorso, dove i tranquilli bagnanti locali scambiano volentieri quattro chiacchiere con noi quattro scalmanati, che non possiamo esimerci dopo il bagno dal testare almeno una delle numerose pizzerie della zona; il caso ci ha portato alla pizzeria “Benvenuti al Sud” (riconoscibile per la barca a remi poggiata dall’altra parte della strada e di fronte alla chiesa Stella Maris) che ha saputo soddisfare a dovere il nostro critico palato da nuotatori affamati. Le serate scorrono serene con un filo di vento con poco via vai, la gente del posto infatti si ritira presto per alzarsi presto, mangiando presto e facendo tutto presto (non esattamente come noi) ma dopotutto non è il weekend e, come detto dal principio, qui non c’è nulla di frenetico e tutto scorre con calma come le onde stesse. Nel giro di due mattine siamo già amici di quello che pare il miglior bar per colazioni e aperitivi nei paraggi, il pilar, che ci permette di godere dell’ombra della siepe che costeggia i tavoli all esterno, mentre discutiamo di filosofia (no, veramente) con un ottimo cappuccino in mano all’alba delle undici.

 

 

Prima di andarcene con il treno del pomeriggio non possiamo non approfittarne per fare un giro nel centro di Savona, che coi suoi scorci magnetici riesce ad attirare l’attenzione quel tanto che basta da volerci far tornare per una visita dedicata, magari un weekend, per vedere come la zona sappia movimentarsi la sera nei locali e negli animi; quindi Liguria east coast, ci vediamo presto…

 

 

E tu? Conosci la zona, vorresti visitarla o avresti qualche consiglio utile per un backpacker come me?

#Sfamiamo gli occhi, apriamo la mente

Alla prossima fuga!

 

I viaggi in auto

Alcuni fra i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno scoperto che i viaggi in macchina sarebbero particolarmente dannosi, e addirittura tossici, per i bambini. In particolare David King, chimico e professore dell’Università di Cambridge, ha fatto sapere che l’inquinamento prodotto all’interno dell’automobile è nettamente superiore rispetto all’esterno della vettura.

Bambini in auto

Mettere i bambini sui sedili posteriori equivale esattamente, secondo quanto risulta dagli studi effettuati a Cambridge, a porli in una scatola che raccoglie e imprigiona i gas tossici di tutti gli altri veicoli. A sostegno della tesi di King ci sono anche altri studi. Ad esempio quello di Stephen Holgate, pneumologo e professore della Southampton University e presidente del Royal College of Physician secondo cui l’inquinamento in macchina è circa 9-12 volte superiore all’interno di un’auto piuttosto che all’esterno della stessa.

Viaggi in auto con i bambini

Inoltre, quando i ventilatori sono in funzione sulla vettura, risucchiano i gas di scarico dell’auto davanti per poi rigettarli nella parte posteriore dell’abitacolo. In un altro studio che risale al 2014 è stata misurata l’esposizione allo smog di persone che in città usavano diversi mezzi di trasporto come, ad esempio, l’auto, l’autobus o la bicicletta. Si è scoperto che chi usava l’auto era più esposto a livelli maggiori di inquinamento. Il responsabile dello studio, Ben Barratt, ha sottolineato inoltre che gli scarichi dei veicoli che si trovano davanti e dietro penetrano nell’auto e vi rimangono. Un altro studio di origine spagnola ha evidenziato che l’inquinamento dell’aria riduce l’abilità dei bambini nel concentrarsi. Infatti sembra, dalle indagini effettuate, che diminuisca la loro capacità di reagire.

Lo studio

Un’altra ricerca ha dimostrato che l’inquinamento danneggia addirittura la struttura del DNA dei bambini. Secondo Holgate i più piccoli sono decisamente più vulnerabili degli adulti. Tale affermazione deriva dal fatto che i loro polmoni, non ancora completamente sviluppati, ne rimarrebbero compromessi. Di conseguenza aumenterebbe la predisposizione all’asma e ad altre malattie respiratorie. Camminare o andare in bici sarebbe certamente preferibile, sia per ridurre l’esposizione all’inquinamento sia per aumentare il livello di esercizio fisico.

Fonte:Passionemamma.it

 

Più viaggi d’affari, ma meno costi per sostenerli. Questo, in sintesi, lo scenario del business travel italiano così come emerge dalla più recente Business Travel Survey di Uvet, aggiornata al primo semestre 2017. Secondo l’indagine, riporta Event Report, in questi primi 6 mesi dell’anno le aziende italiane hanno incrementato il numero delle trasferte dei propri dipendenti del 10%, a fronte però di un aumento dei costi pari solo al 5%. Il trend è in linea con l’andamento degli ultimi tre anni (2015-2017), che ha registrato un incremento del 18% nel numero di viaggi e del 7% delle spese collegate.

Il fenomeno, spiega Uvet, è dovuto alla tendenza al ribasso dei prezzi medi del business travel gestito, i cui costi calano anche rispetto all’andamento generale dei prezzi medi nel settore trasporti. Fra gennaio 2006 e giugno 2017, per esempio, a fronte di un incremento medio dei prezzi nel sistema economico (inflazione) del 21,4%, e del 27,7% nel settore trasporti, il business travel gestito ha registrato una dinamica contraria, e il prezzo medio del servizio si è ridotto del 43,1%.

“Tradotto in numeri”, spiega Luca Patanè, presidente del Gruppo Uvet, “significa che a parità di caratteristiche e condizioni di viaggio, quello che costava 100 euro nel 2006 costa oggi alle aziende 56,90 euro, mentre se avesse seguito la media dei prezzi del settore dei trasporti sarebbe dovuto costare 127,70 euro (il 124% in più). A tutto vantaggio delle imprese, che possono investire in attività di ricerca di nuove opportunità di business, anche a livello internazionale, a prezzi inferiori”.

In particolare, evidenzia l’indagine condotta da Uvet, nell’ultimo anno il numero delle trasferte aeree è aumentato nel mercato domestico e nel mercato europeo, mentre è calato in quello intercontinentale. Il traffico aereo sulle tratte nazionali paga la concorrenza del trasporto ferroviario, che ha causato la riduzione dei prezzi dei biglietti aerei e di conseguenza delle spese di viaggio in relazione al numero di trasferte. I prezzi dei voli intercontinentali, invece, sono aumentati in media di 44 euro rispetto al 2016.

In termini di destinazioni dei viaggi, a livello nazionale Milano è stata la meta principale delle imprese intervistate, i cui dipendenti sono atterrati per il 35% a Linate e Malpensa. Roma è al secondo posto con il 28,4%, in calo però di 3 punti percentuale, Napoli mantiene una quota del 5,3% mentre Bari, Torino, Venezia e Palermo risultano in crescita. A livello europeo la principale destinazione è ancora Parigi, con oltre il 13,2% del totale dei viaggi d’affari che le imprese italiane hanno effettuato in Europa. Londra, Amsterdam e Francoforte sono in calo, mentre Bruxelles e Madrid mostrano valori di crescita. Sul lungo raggio le principali destinazioni si confermano New York (6,2%) e Dubai (4%). Stabili i flussi verso Shanghai e Hong Kong, in calo San Paolo e San Francisco.

Una nuova fuga da 2/3 giorni? Basta radunare qualche amico e si parte alla volta di Valencia.

 

Non ci servono voli intercontinentali o grandi fondi per staccare come si deve, con l’agenzia ACDS Viaggi di Cremona troviamo un appartamento in Plaza da Reina e siamo subito inseriti nel cuore della città di Valencia; accomodati con un gelato all’ombra del Miquelet possiamo osservare il tango tra turisti e residenti che al cospetto di musicisti e artisti di strada si godono la camminata che porta alla Plaza de la Virgen, mentre il sole va tramontando e i giovani si spostano nei pressi dello storico Barrio del Carmen, dove tra mura cristiane e mussulmane i cafè e i disco-bar si affollano per tutta la notte.

 

 

Per poterci gustare l’atmosfera e gli scorci di Valencia, costeggiamo a piedi gli splendidi giardini del Turia in una lunga camminata (intervallata da qualche salto sulle giostre aperte del parco) che ci porta, passando dinanzi all’ iconico Palau de la Mùsica, fino alla nostra meta: la Ciudad de Las Artes y Las Ciencias.

 

Inserita nell’imponente complesso progettato da Calatrava, che con il parco Oceanografico (davvero imperdibile), l’Hemisferic e il palazzo della arti Reina Sofia, costituisce uno spettacolo d’avanguardia che merita una visita anche alla sera, tra luci suggestive che ogni fotoamatore non potrà certo ignorare.
Lo stesso complesso ospita anche la discoteca all’aperto Mya, dove in poche ore conosciamo gente da tutto il mondo prima di un ritorno in taxi non particolarmente costoso.

 

Come tutti, colti da relax vacanzifero, cediamo andando anche a cenare in un ristorante della piazza, sotto il nostro appartamento in cerca di paella, e sapete come funziona nei locali per turisti (bene ma non benissimo), quindi l’ultimo giorno ci dirigiamo presso Marina di Valencia e sostenuti dalla brezza di mare ci concediamo una paella coi fiocchi in uno dei numerosi ristoranti affacciati alle spiagge (e ogni chicco di riso vale il prezzo leggermente superiore!).

 

 

Non posso perdermi l’occasione di immergermi in acqua mentre gli amici sono impegnati in una sfida a calcetto, sulla passeggiata in legno, contro dei formidabili ragazzini valenciani (si l’abbiamo portata a casa, non temete), ed esploro tutto il pontile fino ai moli dove i bambini si tuffano finché c’è luce.

 

Di certo meta caldamente consigliata da tutto il gruppo, unica pecca a mio avviso, l’essermi perso il Museo delle Belle Arti San Pio V e il MUVIM di arte contemporanea, ma non mancherò di certo quando capiterò ancora da queste parti, presto o tardi…

 

 

E tu, ci sei stato a Velncia? Hai visto qualcosa in più che mi consigli di vedere al prossimo giro?

Vuoi suggerirmi una nuova meta per una delle mie fughe da un paio di giorni?

Rock n’ roll!

 

Del Marocco è stato scritto e romanzato così tanto che trovare qualcosa di originale da raccontare sembra difficile, ma riguardando le foto fatte in viaggio le parole quasi escono da sole.

La bellezza di questo Paese sta proprio nella sua essenza: quando si parte per il Marocco non lo si fa solo per visitare piazza Jemaa El-Fna, o ammirare il deserto.

Lo si fa perché l’atmosfera che questo paese ti regala è impossibile da trovare altrove.

 

In tutta onestà, Marrakech è una città che ti mette alla prova, nelle prime ore in cui la giri cerchi di distogliere lo sguardo da chiunque incroci il tuo.

Ti stupisci di come sia evidente per i venditori ambulanti la tua provenienza: ”Italiana!Di dove?”  è un mantra che ti accompagna a ogni metro dentro alle stradine malmesse della Medina.

Si impara in fretta a restare indifferenti alle urla, agli spintoni e ai ristoratori che cercano di attirarti per la cena.

 

In totale contrapposizione con la trasgressione di Marrakesh troviamo il Sud del Paese, in cui la calma dei berberi muove la vita.

Per arrivare a Sud la strada più scenografica è sicuramente l’Alto Atlante, catena montuosa che attraversa e divide il paese, arrivando a fino 4167 m d’altezza.

 

Come inizia il paesaggio montuoso la vita diventa più povera e semplice.

Le persone di spostano usando i muli, le case inerpicate nelle montagne spesso hanno buchi riparati con del fieno e le donne lavano i vestiti nei fiumi.

Una volta arrivati vicini al deserto il paesaggio diventa a tratti lunare.

Una distesa di sabbia e rocce che continua fino al confine con l’Algeria.

 

Il deserto ha un fascino molto particolare, ti cattura dal momento iniziale oppure ti farà pensare solamente a quanta sabbia ti sta entrando nelle scarpe e negli occhi.

Penso che un viaggio in questa terra sia d’obbligo almeno una volta nella vita;

Il buon cibo, i prezzi ridotti, la varietà di paesaggi ed esperienze hanno contribuito all’ascesa di questo paese soprattutto negli ultimi anni.

 

E’ un piccolo assaggio di Maghreb, ancora al confine tra secolarizzazione e tradizione.