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E così, la piscina è bellissima, ma mentre la monti pensi a quanto sarebbe bello stare a Marzamemi. Poi ci metti il cloro e intanto pensi al barocco di Ragusa, Modica e Noto. Ci aggiungi il PH e nel riflesso ti sembra di vedere la Valle dei Templi. Allora sistemi la scaletta, ma per dispetto ti compare davanti agli occhi la splendida Scala dei Turchi.

La Scala dei Turchi è Il luogo del cuore FAI in Sicilia (Ragusa News)

Non vuoi più pensarci, ti metti a gonfiare il materassino con la bocca, ma mentre diventi rosso in faccia e ti scoppiano le guance, la mente vola a Marsala, dove sbarcarono in mille ma tu non c’eri.  Ora ridi pensando a Johnny Stecchino che a Palermo ti consiglia di non toccare le banane,  ti vien da ridere fino a Catania, dove invece ti inchini silenzioso davanti a sua maestà il vulcano: è l’Etna che decide se il tuo volo potrà atterrare proprio lì, o se ti conviene cambiare aria… 

Che forza la Sicilia!

 

 

 

 

 

 

 

Siamo nei dintorni di Sa Pa. 
Poco più a Nord, oltre le montagne, è già Cina.
Un mondo straordinario e una cultura millenaria, Marco Polo docet. 
Purtroppo, tra i tanti pregi, la Cina non brilla certo per Libertà di stampa.
Non che in Italia siamo dei gran fenomeni, ma se è giusto dubitare dei media italiani, figuriamoci dei media cinesi.
“Manca la verità” titola Paolo Liguori nel suo sconvolgente intervento di ieri
Tra le molte congetture e i molti dubbi, un particolare secondario mi ha colpito:
il servizio accerta che i primi contagi e i relativi decessi risalgono in realtà ai primissimi giorni di dicembre – diversamente da quanto dichiarato in un primo tempo dalle autorità cinesi – ma se ben ricordo tutti noi siamo rimasti a bocca aperta di fronte alla loro efficienza nel costruire gli ospedali in pochi giorni…Persino i nostri muratori bergamaschi si erano lasciati andare allo sconforto di fronte a tanta superiorità. 
Si tratterebbe invece di una mezza bufala, una specie di diversivo per distrarre l’attenzione?
L’ospedale l’avrebbero prefabbricato due mesi fa, lasciandoci credere che l’hanno costruito in 10 giorni?  Fantastici illusionisti, veri artisti, ma a dire le bugie si rischia di andare all’inferno…
Esattamente 700 anni fa Dante Alighieri collocava i Falsari nell’VIII Cerchio della X e ultima Bolgia, suddividendoli in 4 tipologie.
La III tipologia era quella dei Falsari della Parola e la loro pena era quella di essere eternamente afflitti da febbre alta e purulenta… 
Qui a Sapa l’aria è pura e per respirare un po d’inquinamento ci tocca aspettare il prossimo motorino. Che nostalgia…
Onore a Li Wenliang, coraggioso medico Cinese.
Un Grazie a Marco e Michele per la stupenda foto copertina.
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Il MEXICO di Deborah e Lorenzo.

Arriviamo a Mexico City proprio il 31dicembre, verso las cinco de la tarde, siamo esausti per il lungo viaggio, ma lo Zocalo è in fibrillazione, rimaniamo contagiati, e la stanchezza è sparita.

Pattinando allo Zocalo
Zocalo in fibrillazione
Teotihuacan

L’indomani ci dedichiamo a Teotihuacan: inesprimibili le sensazioni che sprigiona questo sito, forse perchè è il primo che visitiamo o forse perchè è semplicemente straordinario.

In viaggio in Chiapas

Ora il Chiapas, volo per Tuxtla Gutierrez e poi in taxi fino a San Cristobal;

il tempo qui è bruttino, anzi fa un freddo cane, non ce lo aspettavamo, decidiamo di imbucarci nel ristorante Mexcal e assaggiare una tipica specialità, lo stufato di cavallette.

Stufato di Cavallette al Mexcal

E’ forse a causa delle cavallette che nonostante il brutto tempo, iniziamo a fare un salto qua e là per la città.

San Cristobal

Approfittiamo anche di un venditore di spremute ambulante,un po’ di vitamina C male non fa mai male.

Spremuta Street San Cristobal
Agua Azul

Nei giorni a seguire andiamo alla ricerca di più calore e più natura, e di acque pure, spaziando dalle cascate di El Chiflon , 100km a sud di San Cristobal, a quelle di Misol Ha e Agua Azul vicino Palenque, dove

Palenque

di nuovo rimaniamo catturati dal mito dei Maya, mentre calpestiamo gli stessi sassi che calpestava Pacal il Grande 1400 anni fa. 

Ora ci spostiamo nella stupenda Merida e nello Yucatan: anche qui ci catturano i siti, ma ancor più rimaniamo affascinati dalla magia dei Cenote,

Cenote Piste

dove la bellezza della natura si fonde con i fantasmi della storia.

Isla Mujeres
Cozumel

Infine il mare, lo stupendo mare del Messico, da Isla Mujeres a Cozumel e poi giù fino a Tulum, dove un Guatì finge di sapere che ce ne stiamo andando e ci saluta con la coda, sembra dire Hasta la Vista Gringos…

Guatì: HASTA LA VISTA GRINGOS

 

 

 

 

 

 

 

“Dopo la clamorosa sentenza della Cassazione, che renderebbe la coltivazione della cannabis legale, spacciatori inferociti:
– Così si perdono migliaia di posti di lavoro – urla Francys che da anni spaccia in centro a Bologna – se andiamo avanti così ci toccherà lasciare l’Italia, non è giusto –
Insorgono anche le Agenzie Viaggi, rappresentate dall’operatrice Michelle, di Stoned Travel
– I ragazzi smetteranno di andare a stonarsi ad Amsterdam, perderemo molta clientela, in un settore già in crisi … – 
Sorridono invece le Associazioni dei Consumatori:
– Un po’ di sana concorrenza abbasserebbe i prezzi  – sottolinea Gaetano… “
Sorridono quasi tutti, dopo la provocatoria rappresentazione teatrale realizzata dagli stessi ragazzi del liceo Manzoni. Ma è un sorriso triste quello di papà Francesco, agricoltore filosofo. E’ lui ad aprire il dibattito sul proibizionismo.
–  Un grammo di cannabis costa come un quintale di mais, ma il costo di produzione è praticamente uguale, parliamo di un guadagno 100.000 volte superiore. Se questo è il frutto del proibizionismo, ovviamente la criminalità ringrazia –
Obietta subito Paolo il Democratico, studente dell’ultimo anno:
– Non la pensano così le Comunità di recupero, che assolutamente respingono la legalizzazione, Lei come se lo spiega? 
– Mah… – replica papà Francesco – loro sono senz’altro in buona fede, ma non risolveranno mai il problema, curano il malato non l’epidemia.
Mi dica Lei piuttosto:  chi ci andrebbe in giro a spacciare cannabis se costasse 10€ al quintale?  –
– Io invece ai tossici li ammazzerei tutti  – irrompe Antonio il Ripetente, guardandosi attorno per cercare consensomi hanno già rotto due volte il finestrino della macchina, quei maledetti, una volta ne ho quasi preso uno… per un pelo ha fatto in tempo a scappare, se lo prendevo lo stendevo – Ma nessuno lo incoraggia, quindi siede borbottando.
Interviene Mary, che chiede di leggere ad alta voce un articolo a suo dire molto curioso:
– ...fu la Bayer a “inventare” i primi tossicodipendenti dei tempi moderni;
all’inizio del ‘900 commercializzò con enorme successo il farmaco Heroin, 5 grammi di morfina senza ricetta. 
Nel girò di pochi decenni si crearono mezzo milione di farmacodipendenti nel mondo. Poi, a partire dal 1925 il farmaco venne bandito in tutti i paesi. Dovendo approvvigionarsi al mercato nero, i farmacodipendenti si trasformarono in tossicodipendenti da un giorno all’altro  … 
E anche oggi le case farmaceutiche stanno distruggendo generazioni di giovani, in Africa per esempio, dove distribuiscono felicemente il BronCleer, a base di codeina, che sta uccidendo a grappolo i ragazzi dello Zimbabwe…-
– Quindi stai dicendo che la droga uccide?  chiede Paolo il Democratico, pleonasticamente.
Prende la parola il Biologo Prof. Fernando, che pare intervenire con approccio più scientifico, senza preconcetti:
– Penso vadano considerarti due metri di giudizio, uno per le sostanze naturali e uno per i prodotti di sintesi, come la codeina appunto. 
Le droghe pesanti, quelle potenzialmente letali, vengono prodotte in laboratorio con procedimenti chimici…
La cannabis invece nasce spontanea, è una pianta come le altre: proibire a una pianta di esistere, dal punto di vista scientifico, è paradossale.
Se per assurdo scoprissimo che un comune insetto contiene thc, supponiamo le mosche o le cimici, chi potrebbe impedirci di farne una tisana o di fumarle?
Per quanto discutibile sia una tisana di cimici, dovremmo forse scatenare una crociata mondiale per la loro eliminazione? Io credo di no
Un secondo sospeso avvolge l’Aula Magna, quando interviene la stupenda e psicologica Beatrice:
– La parola “farsi” è molto significativa, chi ha bisogno di farsi non si piace, vuole essere diverso da com’è . Facendosi diventa un altro e conta di piacersi. Ho sentito un ragazzo dire che solo da fatto si trovava bello.
Drogarsi è sintomo di debolezza, una persona mentalmente sana non sente il bisogno di drogarsi.
Tuttavia essere una persona mentalmente sana oggi non è facile. Spesso anche nelle migliori famiglie c’è qualcuno che soffre di depressione, angoscia, sensi d’inferiorità…Verosimilmente questi soggetti andranno a cercare sollievo nelle droghe. 
Ma se è vero che il proibizionismo assoluto non è pragmatico, è anche vero che l’antiproibizionismo è di per sè un ossimoro: “proibire di proibire” non ha senso.
– Non ci ho capito una mazza , ma quanto mi è piaciuta – replica il solito Armando suscitando l’ilarità generaleio dico che siamo tutti figli del proibizionismo, da Adamo ed Eva in poi,
ieri la mela, oggi la droga, non è d’accordo?
– Penso che andrebbero studiati gli esperimenti fatti in altre nazioni, per esempio l’Uruguay, il Canada, l’Olanda.. E per contro analizzerei le soluzioni adottate da paesi come la Cina, Singapore, o le Filippine…
Le metterei a confronto e cercherei di capire come vogliamo essere noi Europei chiude la stupenda Beatrice dagli occhi neri.
Sbotta finalmente il Dr. Giovanni, uno dei numerosi genitori presenti:
– Non è accettabile che lo Stato si metta a spacciare droga, l’esempio dell’Uruguay è un segnale tremendo che si dà ai giovani, è come invitarli a drogarsi. In Italia già si vendono sigarette, alcolici, gioco d’azzardo, ci mancherebbe solo che lo Stato vendesse anche la cannabis… Se non fissiamo un limite, tra un po’ i ragazzi compreranno liberamente la cocaina, e così avremo una generazione di tossici. E’ questo che volete essere? Una generazione di tossici? 
Lo chiede guardando negli occhi i molti giovani presenti.
Passa qualche secondo prima che qualcuno osi parlare, lo fa Paolo il Genovese:
– Penso abbia ragione il Dottore, ci vuole un’etica nella politica; è anche vero che se lo Stato vendesse droga incasserebbe più di una finanziaria… ma sarebbe immorale, non sarebbe accettabile…credo
Qualcuno annuisce, qualcuno li guarda perplessi. Finchè una vocina là in fondo..
– ma è anche vero che intanto i soldi li sta facendo qualcun altro…e sono tanti , tanti soldi…much money…  – Fa il gesto dei soldi con le dita Tommy, estroso studente gay, tendenzialmente tossico – vede caro Dottore,  a Manila sparano ai tossici, a Singapore li impiccano, in Jamaica uccidono i gay, mentre in Iran impiccano sia i gay che i tossici…In parole povere lì mi impiccherebbero due volte .. Eppure io credo di avere il diritto di esistere, quanto Lei.
Forse per sopravvivere dovrei emigrare a San Francisco, dove se non sei gay non sei nessuno, e dove mi potrei strafogare di canne, e se non le volessi fare non le farei…
Il problema di voi bigotti è che all’inizio odiate i Beatles e poi cantate Let it Be tutta la vita.
Ho appena letto che nel 2008 la NASA  scelse “Across The Universe”  per le sue trasmissioni interstellari, eppure i Beatles avevano già candidamente ammesso di scrivere le loro canzoni sotto effetto di stupefacenti, lo sapevano tutti. E allora? Come ha potuto la NASA affidare il messaggio dell’Umanità a una canzone scritta da 4 tossici? 
Semplice. Perchè sono dei bigotti, come Lei –
Il Dr. Giovanni non si tira indietro: 
– Senti ragazzino, io non ho mai detto che quelli come te non hanno diritto di esistere, dico solo che mai e poi mai vorrei un figlio come te, credo che nessun genitore lo vorrebbe, è brutto da dire, ma è così  –
Visibilmente toccato, Tommy si alza e fa per andarsene, ma essendo scorpione si gira all’ultimo e inietta il suo veleno prima di sparire:
– Io un padre non l’ho mai avuto, ma ora che ho conosciuto Lei capisco che poteva andarmi peggio
TO BE CONTINUED, but not here…
FATTI E PERSONAGGI ASSOLUTAMENTE IMMAGINARI.

Il celeberrimo Paradosso dei due gemelli, uno viaggiante l’altro stanziale, trovò conferma sperimentale molti anni dopo grazie agli orologi atomici, e definitivamente nel 1976 al Cern di Ginevra con l’esperimento dei Muoni:

Si trovò che al loro ritorno i Muoni erano più giovani, perché erano decaduti più lentamente dei muoni in quiete nel laboratorio
(A.Lanza)
 
Mentre da un punto di vista scientifico si è reso necessario scomodare il Cern, da un punto di vista culturale la dimostrazione è molto più facile: 
basta venire nella mia città a settembre, e solo a settembre, quando si verifica lo straordinario fenomeno del rientro delle signore cremonesi dalle vacanze:
di ritorno dalla Sardegna o dalle Maldive, le splendide mogli della Cremona bene sfilano per la città in bicicletta, a dozzine, esibendo cosce toniche e abbronzatissime, agghindate come fossero quindicenni…
Viaggiare ringiovanisce, c’è poco da dire.
Aldilà del gossip: viaggiare apre gli orizzonti, ci permette inquadrature diverse della realtà, ma non è detto che sia sempre un bene, può infatti succedere che sia difficile rientrare nella propria dimensione quotidiana, trovandola troppo stretta e noiosa.
Nel qual caso l’antidoto consiste nel pianificare subito il prossimo viaggio.
Anche Albert Einstein viaggiò moltissimo, per studio, per lavoro, o per scappare da chi proprio non lo apprezzava…
Se potessi gli chiederei qual è stato il suo viaggio più bello.
Penso mi risponderebbe:  Next!
A.S.

Se penso a quel gran simpaticone dai capelli arancione, a dire il vero, non mi viene smania di tornare negli Stati Uniti… Non parlo di politica, parlo di estetica, di stile.

Magari non tutti saranno d’accordo, anzi, ho molti amici che lo amano … E’ normale.
Ma io negli USA ci vado lo stesso, qualunque sia il figurante del momento.
Perchè gli USA per me sono un simbolo, first of all.

Lo percepisco soprattutto a Manhattan, dove i passanti come i poliziotti, i presidenti come i venditori ambulanti, altro non sono che commedianti e comparse di un grande teatro vivente:
mentre cammino sulla settima sento che NY sarebbe esattamente la stessa anche se io non ci fossi, sento che NY è uguale, a prescindere da chi ci transita in quel preciso momento..

Questo all’inizio mi destabilizza, ma poco dopo mi sento molto meglio, quasi felice:
sento di far parte almeno per un giorno di qualcosa di grande, ora sono un frammento infinitesimale di questo simbolo infrangibile, che mi gratifica,

Manhattan è nuda a Times Square, è odore di cannabis dietro l’angolo sulla 42esima, è street food ai semafori della Lexington, una metro soffocante al Brooklyn Bridge, una musica dolce a Central Park, è gente ovunque… ma qui non conta niente e nessuno, conta solo Lei, che se la guardi dal basso è un formicaio, e se la guardi dall’alto è una fotomodella.

NY è.

Il nuovo skyline di Manhattan, con la Freedom Tower, accanto al vuoto di Ground Zero.

Fa riflettere.

Pensavo all’oblio delle cose… che per i millennials è questo il naturale skyline di Manhattan…che New York è sempre New York….che la Freedom non la puoi sconfiggere, perchè chi l’ha provata una volta non può più farne a meno…

Poi non so perchè ho pensato a Hong Kong, come a Davide contro Golia, forse perchè la Freedom è la malattia più contagiosa, e ora rischia di contagiare l’intera Cina…un colosso contro un pixel..

Vorrei pregare per i ragazzi di Hong Kong, perchè dovranno molto soffrire, ma non prego più da molto tempo … qualcuno lo starà facendo al posto mio, e di questo lo ringrazio.

Si sa, che “la libertà vera nessuno te la regala” (Queimada).

A.S.