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La gente si stupisce che una donna viaggi da sola

La fotografa Jill Paider ha girato ogni angolo del mondo durante i suoi viaggi con la sua macchina fotografica, pubblicando poi il libro “Carry-On Only”

Si può viaggiare da Nord a Sud e da Est a Ovest del globo terrestre portando con sé solo un piccolo trolley? Per quanto possa sembrare impossibile, Jill Paider ci è riuscita. Questa fotografa americana, infatti, per lavoro ha visitato ben 102 Paesi, immortalando gli scorci più suggestivi di Cile, Bolivia, India, Sudafrica, Giordania e degli altri luoghi in cui ha scelto di portare la sua curiosità. Jill è una professionista che ha ottenuto numerosi riconoscimenti di prestigio, specializzandosi nella fotografia di design, architettura, gastronomia (e viaggi in generale) e pubblicando diversi libri che raccolgono gli scatti più belli e affascinanti della sua collezione. La macchina fotografica, perciò, è un must-have nei suoi spostamenti. Ma se già l’attrezzatura è pesante di per sé, come limitare la scomodità del viaggio se non scegliendo di affidarsi a un solo bagaglio a mano? Per raccontare gli itinerari che ha tracciato nel corso degli ultimi anni, Jill di recente ha dato alle stampe il volume Carry-On Only. Confessions from 100 Countries (ovvero “Solo con il bagaglio a mano. Confessioni da 100 Paesi”), donando minuziosi consigli a chi, come lei, non riesce proprio a non sognare di visitare ogni angolo della Terra.

Iniziamo dal principio, Jill. Come e quando hai scoperto la tua forte passione per i viaggi?

Tutto ha avuto inizio nelle scuole superiori, quando ho fatto una prima vacanza importante in Spagna. Mi sono subito innamorata del viaggiare in sé e da allora sono in cerca di sempre nuove esperienze.

Quanti Paesi hai visitato e qual è stato il luogo che ti ha davvero stregato?

Ne ho visitati 102, un bel numero. È sempre difficile sceglierne uno di speciale, ognuno mi ha dato qualcosa. Direi che la mia top 5 è composta dalla Namibia, dal Sudafrica, dalla Nuova Zelanda, le Fiji e il Cile.

Hai scritto un libro dal titolo Solo con il bagaglio a mano (Carry-On Only), una sorta di memoir sui tuoi viaggi, pieno di bellissime foto. Il titolo spiega la tua abitudine a viaggiare con un solo, piccolo bagaglio. Come riesci in questa “impresa”? Hai mai desiderato portanti una valigia più grande?

Carry-On Only raccoglie i miei viaggi da fotografa professionista e le pubblicazioni che ho fatto nel corso di più di 10 anni. È un volume pieno di scatti e include delle schede per ogni Paese, con focus sull’architettura, il design, il cibo e i panorami del luogo. La maggior parte dei miei spostamenti sono riuscita a farli con un solo bagaglio a mano, seguendo il principio del “meno è più”. Nel corso del tempo, ho iniziato a capire cosa mi era essenziale e cosa no per i miei spostamenti.

Che cos’è che non può mai mancare nella tua valigia? E cos’è la cosa inutile da inserire?

Nel mio bagaglio non può mai mancare la fotocamera, mentre a mio avviso è inutile portare un vasto assortimento di un medesimo oggetto. Basta uno di tutto.

Perché hai deciso di scrivere questo libro?

Ho scoperto nel tempo che a volte le persone sono sorprese dal vedere una donna che viaggia da sola. Non c’è assolutamente alcuna ragione per cui le donne non possano spostarsi senza compagnia. Ho voluto documentare i miei viaggi intorno al mondo comprendendo tutti gli aspetti, in modo da condividere il racconto con gli altri. Mi auguro che questo volume possa ispirare le persone a viaggiare di più – con o senza un partner. Credo, inoltre, che viaggiare sia il metodo migliore per connettersi col mondo.

È utile avere l’occhio della fotografa quando si viaggia? Cosa riesci a vedere dei posti che visiti che un comune turista non riuscirebbe a cogliere?

Credo che sia molto utile essere fotografi per viaggiare. Presto molta attenzione alla luce e ai dettagli di un luogo e faccio grandi sforzi per catturare qualsiasi cosa possa rendere unico un determinato ambiente.

Hai mai avuto difficoltà nel viaggiare da sola, specialmente in Paesi dove non c’è parità di genere?

Sì, penso che ci siano volte in cui è impegnativo viaggiare da soli, specie in Paesi dove le donne non hanno ottenuto la parità di genere e dove gli abitanti del luogo non sono abituati a vedere persone che viaggiano senza nessun’altro. In questi casi, prendo sempre delle precauzioni extra nel prenotare l’alloggio e gli spostamenti, per assicurarmi di essere il più sicura possibile. Benché isolate, queste esperienze possono anche essere più arricchenti e valide per ricordarci quanto siamo fortunati ad avere i diritti e i privilegi che possediamo.

Cosa consigli a chi vuole fare il giro del mondo come te?

Il mio suggerimento è quello di iniziare cercando online le destinazioni che si vogliono raggiungere e connettendosi con alti viaggiatori che hanno già visitato quei posti. Raccomando inoltre di far affidamento a un bravo agente di viaggio per gli itinerari del giro del mondo – sono una risorsa incredibile e vi aiuteranno a pianificare gli spostamenti con molta più sicurezza.

fonte Huffingpost

Dipende dalle vostre esigenze e da molti altri fattori: un promemoria per l’anno appena iniziato. Uno studio.

Nell’organizzazione di un viaggio il tempismo è tutto: prenotare al momento giusto per assicurarsi la miglior tariffa è il desiderio di gran parte dei viaggiatori di tutto il mondo, italiani compresi.

Uno studio del motore di ricerca specializzato per viagggi ha analizzato i dati provenienti da milioni di ricerche di mercato, scoprendo quale è il momento più conveniente per prenotare voli e hotel per le destinazioni più gettonate del 2018.

Risparmiare in Europa – Buone notizie per chi ama organizzare i propri viaggi sotto data: con minor preavviso si trovano voli più economici per le destinazioni europee. Se si prenota uno o due mesi prima della partenza, infatti, si può risparmiare fino al 56%: è questo il caso delle tratte per Edimburgo, ma è possibile concludere buoni affari anche ad esempio per Londra e Budapest, dove – acquistando a un mese dal decollo – si paga rispettivamente il 49% e il 46% in meno. Lisbona, invece, è l’unica meta del Vecchio Continente che richiede maggiore pianificazione, con ben otto mesi di anticipo necessari per aggiudicarsi i prezzi più convenienti (fino al 38% di risparmio).

Destinazioni a lungo raggio – Per le tratte a lungo raggio è richiesta invece una pianificazione più strutturata: lo dimostra il fatto che prenotando dai 7 ai 9 mesi prima della partenza per 4 delle 10 mete più popolari (Phuket, Dubai, San Francisco e Malé) è possibile garantirsi i voli alle tariffe più convenienti, mentre per due destinazioni Tokyo e Colombo, il risparmio più elevato si ottiene con soli 4 o 5 mesi di anticipo. Interessante notare che per raggiungere alcune delle più popolari città negli Stati Uniti, come New York, Miami e Los Angeles, basta acquistare i biglietti solo uno o due mesi prima per risparmiare rispettivamente il 29%, 28% e 43%.

I giorni della settimana in cui conviene volare – Per la maggior parte delle destinazioni, sia europee che a lungo raggio, è possibile ottenere prezzi più bassi scegliendo di prenotare voli in partenza all’inizio della settimana – da lunedì a mercoledì – evitando invece i giorni del weekend. Scegliere accuratamente quando viaggiare consente di risparmiare fino al 77% per voli continentali e fino al 38% per voli extra europei.

E per prenotare l’hotel? – Conoscere il momento migliore in cui prenotare il proprio soggiorno in albergo può portare a grandi risparmi. Per mete europee come Amsterdam, Praga, Budapest, Edimburgo e Parigi i prezzi migliori si trovano cercando sistemazioni da 1 a 3 mesi prima del proprio arrivo. Se si vuole invece trovare un alloggio a basso costo a Londra, Lisbona, Berlino, Copenaghen e Madrid è bene muoversi con largo anticipo (da 8 a 11 mesi prima). Curioso notare, invece, che per la maggior parte delle destinazioni a lungo raggio (7 città su 10), le migliori offerte si trovano con un anticipo di 1 o 2 mesi. Tra queste New York, Punta Cana, Dubai, Tokyo e Bangkok, che offrono prezzi più economici finalizzando la prenotazione un solo mese prima di fare la valigia.

Le destinazioni emergenti – Nella ricerca delle destinazioni più convenienti e trendy per il 2018, Kayak ha analizzato i propri dati, svelando alcune mete emergenti per il prossimo anno. Si registra un considerevole aumento di ricerche di hotel su Monaco: la città bavarese aumenta la sua popolarità dell’87%. Chi desidera visitare la tipica meta dell’Oktoberfest può assicurarsi un risparmio del 35% prenotando il proprio hotel quattro mesi prima del viaggio. Molti sono inoltre gli italiani che desiderano fughe esotiche e lo dimostra l’aumento a triplice cifra delle ricerche per voli verso Antananarivo in Madagascar (+369). Per concedersi una vacanza paradisiaca si può risparmiare fino al 29% con una prenotazione anticipata di 9 mesi.

fonte TGCOM24

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Arriva anche nel nostro Paese la proposta di una startup italo-spagnola

con un budget di 100 euro, l’utente prenota un weekend completamente al buio. In alternativa si scelgono solo la destinazione o il periodo. Il catalogo garantisce grandi capitali europee in alberghi a 3-4 stelle e voli dai principali aeroporti continentali

Basta ore passate sui siti di viaggi, con mesi d’anticipo rispetto alla data di partenza, per confrontare le offerte più vantaggiose per visitare una nuova città. Stop alla mania da programmazione che ci porta a incrociare mappe, itinerari e luoghi da vedere. Addio snervanti ricerche online per capire, una volta scelta la meta, qual è il periodo dell’anno migliore per partire. Da oggi, infatti, c’è qualcuno che ci può togliere ogni dubbio e incertezza. Arrivano, infatti, in Italia le ‘vacanze a sorpresa’. Una formula molto in voga negli Stati Uniti – Paese in cui è nato questo tipo di turismo – che da alcune settimane è sbarcata anche qui da noi. A portarla è FlyKube, startup italo-spagnola che punta a capovolgere le tradizionali dinamiche dei viaggi nell’era di Internet: non sono più i clienti a organizzare nel minimo dettaglio le vacanze ma è il tour operator a cucire addosso all’utente la soluzione migliore. Basta avere quel pizzico di spirito d’avventura e le valigie sempre pronte. Al resto ci pensa FlyKube.
 
Almeno una variabile del viaggio non la decide l’utente. Tre le opzioni proposte, tutte accomunate dalla stessa filosofia di fondo: essere all’oscuro di almeno un aspetto del viaggio, fino a poche ore prima della partenza. Ma anche da un’altra caratteristica: i costi estremamente contenuti (non si superano i 300 euro ma, a determinate condizioni, ci si ferma a 100). A decidere il resto sarà l’utente, giocandosi le uniche carte che FlyKube gli mette in mano: l’aeroporto in cui imbarcarsi (uno tra i cinque scali italiani previsti: Roma, Milano, Venezia, Napoli, Firenze) e un’altra variabile tra le due a disposizione, la meta o la data. Saranno queste scelte a determinare il risultato e il prezzo finale. La ‘vacanza al buio’ selezionata apposta per lui. Un’idea che si rivolge soprattutto ai turisti più giovani, con pochi soldi in tasca ma con la voglia di girare il mondo appena possibile. Ma le porte della piattaforma sono aperte pure a quei viaggiatori che amano improvvisare, farsi trascinare dal caso, alla scoperta di posti nuovi.   
 
Viaggiare senza meta. In questo caso ci si lascia suggestionare da FlyKube. Spendendo 150 euro, si decidono i giorni in cui si vuole partire (dal venerdì alla domenica oppure dal sabato al lunedì) ma non la destinazione. Sarà l’algoritmo del sito web – in base all’aeroporto di partenza e alle disponibilità per quel periodo – a restringere la rosa delle opzioni: una ventina di grandi città europee (come Madrid, Parigi, Londra, Barcellona, Amsterdam, Copenaghen, Budapest, Praga) che rispondono alle esigenze del turista medio. Tra l’altro, il cliente potrà subito scartare tre mete; magari nell’elenco ce n’è qualcuna già visitata. Dopodiché dovrà solo attendere pazientemente: due giorni prima di partire gli arriverà una mail con i biglietti aerei, la prenotazione dell’hotel e una guida della città con i consigli su come ottimizzare i tempi per vedere le attrazioni principali.

fonte la Repubblica

I viaggi d’affari sono importanti nel raggiungimento dei propri obiettivi lavorativi, per l’intero business e per le opportunità di crescita personale e di carriera che offrono ai lavoratori, invogliati a raggiungere così il loro pieno potenziale. Sei professionisti su dieci (il 60%) in tutto il mondo ammettono come scoprire nuove culture e destinazioni sia un valore aggiunto molto gradito, soprattutto nell’ambito dei viaggi e del turismo (per il 69%), di management e consulting (il 68%) e dell’architettura e del design (il 65%).

Sono alcuni dei dati raccolti da Booking.com Business, che ha condotto un’indagine coinvolgendo oltre 17.000 partecipanti di 24 paesi diversi per verificare come i viaggi di lavoro siano ormai considerati un elemento chiave nella crescita professionale. Quasi la metà dei professionisti coinvolti nello studio (il 46%) ha confermato come contribuire alla crescita dell’intero business sia uno degli obiettivi principali che sperano di raggiungere durante i viaggi di lavoro. Si scoprono anche ambizioni personali e voglia di ampliare le proprio conoscenze: i professionisti nei settori del sociale e socio-sanitario (per il 45%), educazione (per il 41%) e media e comunicazione (per il 41%) sperano di trovare nuove ispirazioni per il loro lavoro di tutti i giorni (contro la media generale tra i lavoratori del 37%); metà dei dipendenti di ONG e associazioni umanitarie vuole rafforzare il rapporto con i colleghi o i clienti e le relazioni professionali (contro il 36% generale); l’obiettivo principale dei membri delle forze armate e dei professionisti nel settore dell’educazione (per il 41%) è di imparare qualcosa di nuovo che possono applicare al loro lavoro (contro la media generale del 36%); per i professionisti dei settori del viaggio e del turismo (il 39%), i consulenti di management (il 37%) e per architetti e designer (36%) è importantissimo conoscere una nuova cultura e il suo impatto sul business (contro il 30% della media generale).
Metà degli intervistati (il 51%) conferma che riuscire a ritagliare qualche ora per visitare la destinazione del viaggio di lavoro aiuta ad avere meeting più produttivi, un’impressione segnalata per lo più dai consulenti di management (il 58%) e architetti e designer (il 57%). Nonostante i tanti benefici delle nuove tecnologie e le comunicazioni in tempo reale, i meeting di persona non possono essere archiviati: in tutto il mondo, il 66% dei professionisti sottolinea come avere incontri faccia a faccia con i clienti o i colleghi sia essenziale per un business di successo, soprattutto per i consulenti di management (il 78%), per il settore manifatturiero (il 71%), per quello dell’ingegneria e delle costruzioni (il 70%) e per l’agricoltura (il 70%).
Scegliere la struttura giusta dove soggiornare ha un ruolo fondamentale nel rendere un viaggio di lavoro davvero produttivo: il 60% degli intervistati conferma che prenotare strutture e altri elementi del viaggio su misura per i viaggiatori business sia ormai indispensabile più che preferibile. Un letto comodo e il segnale WiFi potente sono in cima alla lista dei ‘must have’ degli alloggi (con il 52% delle preferenze ciascuno), seguiti da una colazione abbondante (38%) e servizi gratis di trasporto o navette (27%). La scelta dell’alloggio dipende moltissimo dalla posizione, che deve essere vicino al luogo dove si svolgono i meeting (per il 47%) e nel centro città (per il 29%).
Con Booking.com Business, le strutture che hanno ricevuto recensioni positive da altri viaggiatori business, soprattutto relativamente a questi servizi ormai fondamentali, sono messe in evidenza nelle prime posizioni dei risultati di ricerca. Per quanto riguarda gli alloggi più prenotati dai professionisti, in base ai diversi settori: architetti e designer sono più inclini a prenotare boutique hotel (il 23% contro il 13% della media generale) o un alloggio hi-tech accessoriato con gadget tecnologici (il 24% contro il 18% della media); forse a causa di un aumento nei controlli e nella regolamentazione dei budget per i viaggi aziendali, solo il 20% sceglie strutture di lusso, soprattutto nel settore dei consulenti di management (per il 26%) e finanziario (per il 24%); i professionisti del settore agricolo scelgono spesso strutture con un certo “fascino caratteristico della destinazione” (il 19% contro la media del 13%).

Anche i viaggi seguono le mode e il viaggio di nozze non fa certo eccezione.

Ci sono precisi trend che guidano le scelte di chi decide di partire per un viaggio che spesso è tra i più memorabili dell’intera vita.

Tra i trend del 2017-2018 pare ci sia il viaggio di nozze in stile Game of Thrones, ovvero in location che hanno ospitato i set della fortunata serie tv o che comunque ne rievocano le atmosfere. Tra le mete più amate dai fan de Il trono di spade ci sono: Iranda del Nord, Spagna, Malta, Marocco, Islanda e Croazia.

Per le coppie più avventurose una scelta che va per la maggiore è quella di un safari in Sudafrica, tra magnifiche riserve naturali e paesaggi incontaminati. I possibili itinerari, da Cape Town alla Garden Route, sono numerosi, l’importante è affidarsi solo ad agenzie specializzate, che possano aiutarvi a realizzare il vostro sogno, in piena sicurezza.

Tra le richieste più popolari c’è anche quella di fare il giro del mondo. Per scegliere le mete in genere si segue un tema o un filo conduttore. Ad esempio gli amanti del cinema puntano a location di popolari pellicole, come ad esempio Harry ti presento Sally (New York), l’hotel di Ocean’s Eleven (Las Vegas), la spiaggia di Castaway (isole Fiji) e il grattacielo Burj Khalifa di Dubai, dove Tom Cruise ha girato una popolare scena di Mission Impossible.

Tra i trend in fatto di alimentazione ci sono senza dubbio diete vegetariane e vegane, questo può influenzare anche le scelte in fatto di viaggi. Aumenta il numero di coppie che partono per i Caraibi, gli Stati Uniti o l’Oriente, scegliendo destinazioni ben preparate a ricevere la clientela vegana. Anche il Sudafrica può essere una buona destinazione veg friendly.

Per i più sportivi il viaggio di tendenza è anche salutare. Molti scelgono di fare trekking e godersi così paesaggi ed esperienze veramente indimenticabili. In questo caso tra le mete più ambite ci sono Perù, Indonesia, Patagonia e Nuova Zelanda.

L’idea del viaggio “slow” piace a molti, forse dopo lo stress dovuto alla preparazione del matrimonio c’è bisogno di ritrovare un equilibrio.

Ci sono poi mete che potremmo definire classiche, almeno per gli italiani e che sono sempre molto gettonate tra le coppie di neo sposi. Tra queste spiccano alcune iconiche città americane, come New York e Las Vegas. Si tratta di città molto diverse, ma entrambe incredibili e capaci di regalare emozioni e ricordi indelebili.

 

Caldo da matti e pochi fondi; ma a volte le soluzioni saltano fuori da sole, così dopo un briefing casuale con amici finisco ad Albissola Marina, ad una fermata di treno da Savona, ad ammirare la bellezza (senza la frenesia) del Mar Ligure con la giusta brezza da rendere il caldo sopportabile, il tutto a due passi dal piccolo appartamento del nostro amico del posto, che come se non bastasse, ci accoglie offrendoci una cena a base di lasagne al pesto fatto in casa (qui nessuno lo compra confezionato, è sempre fatto in casa e sentiste che differenza!) Giornata fortunata direi. Zona resa celebre da una lunga tradizione di artigianato della ceramica, possiamo ammirare le opere di artisti locali presso il lungomare, sulla passeggiata Eugenio Montale prima e sul pavimento del Lungomare degli Artisti dopo, mentre gustiamo la tipica focaccia che “che ve lo dico a fare?”. La nuotata tardo pomeridiana (ovvero quando la maggior affluenza è ormai passata) è d’obbligo e le pulitissime spiagge dimostrano di meritare la bandiera blu ottenuta l’anno scorso, dove i tranquilli bagnanti locali scambiano volentieri quattro chiacchiere con noi quattro scalmanati, che non possiamo esimerci dopo il bagno dal testare almeno una delle numerose pizzerie della zona; il caso ci ha portato alla pizzeria “Benvenuti al Sud” (riconoscibile per la barca a remi poggiata dall’altra parte della strada e di fronte alla chiesa Stella Maris) che ha saputo soddisfare a dovere il nostro critico palato da nuotatori affamati. Le serate scorrono serene con un filo di vento con poco via vai, la gente del posto infatti si ritira presto per alzarsi presto, mangiando presto e facendo tutto presto (non esattamente come noi) ma dopotutto non è il weekend e, come detto dal principio, qui non c’è nulla di frenetico e tutto scorre con calma come le onde stesse. Nel giro di due mattine siamo già amici di quello che pare il miglior bar per colazioni e aperitivi nei paraggi, il pilar, che ci permette di godere dell’ombra della siepe che costeggia i tavoli all esterno, mentre discutiamo di filosofia (no, veramente) con un ottimo cappuccino in mano all’alba delle undici.

 

 

Prima di andarcene con il treno del pomeriggio non possiamo non approfittarne per fare un giro nel centro di Savona, che coi suoi scorci magnetici riesce ad attirare l’attenzione quel tanto che basta da volerci far tornare per una visita dedicata, magari un weekend, per vedere come la zona sappia movimentarsi la sera nei locali e negli animi; quindi Liguria east coast, ci vediamo presto…

 

 

E tu? Conosci la zona, vorresti visitarla o avresti qualche consiglio utile per un backpacker come me?

#Sfamiamo gli occhi, apriamo la mente

Alla prossima fuga!

 

L’indispensabile abbecedario minimo per un giro nel sol levante da veri Gaijin, stranieri occidentali

 

 

A -ARIGATOU, pensate di dirlo così, da solo, come imparato da casa? Nossignori, “grazie” si dice fino alla noia “ah-ree-gah-toh-oo goh-zah-ee-mas” con un breve inchino e l’ultima aaaa bella lunga. È il vero mantra quotidiano dei giapponesi

 

B -BACCHETTE, allenatevi prima con il vostro ristorante giapponese di fiducia, serve di certo. Ma state pronti a vedere i giovani nipponici che mangiano sempre più all’occidentale sfoggiando fieri coltello e forchetta. Dove saranno tra qualche tempo le bacchette dopo l’esotica pizza, il camembert e le patate alla tedesca gioiosamente inforchettate e molto di moda?

 

C -CUCINA, vedi B. D’accordo sul dominio di sushi, sashimi, ramen, udon, tempura, anguille, teste di pesce, miso, shabu shabu, manzo di Kobe e il fugu per coraggiosi/incoscienti, pane di alghe sottile come una spugna verde psichedelico, ma non sottovalutate lo street food con spiedini di gambero o polipo o granchio fritti nei chioschi né il gelato soffice al tè verde (pardon, “macha”) preferiti da grandi e piccini assieme al ghiacciolo al mango preferito da noi. A proposito di freddo, proprio “agghiaccianti” le riproduzioni esterne in resina di plastica 3D colorata scala 1:1 di quello che mangerete nella locanda; e noi che pensavamo male dei menu dell’adriatico con foto sbiadite per i turisti….

 

D -DIFETTI, fatevene una ragione cari amici mandorlati, ne avete anche voi, anche se veniali. Flessibilità? provate a chiedere una deviazione dalle regole spicciole (posti a tavola, ingredienti, orari) e ve ne accorgerete; la terribile e stordente sala Patchinko con musica di plastica a 120 bpm; una certa negazione della personalità nell’abbigliamento e nei colori delle case a perdita d’occhio, rischio noia in agguato?

 

E -EFFIMERO, tempo che passa, segni del tempo: tutto ciò che è caduco, effimero e consumato in modo naturale piace al gusto classico giapponese. Chiave di lettura per giardini verdi, legni, oggetti quotidiani laccati e mai troppo volgarmente nuovi e lucidi. Fascino e saggezza.

 

F -FUMO, vietato in pubblico, a Tokyo non si fuma nemmeno in strada, punto. L’ho notato persino da non fumatore. Però se guardi bene nei vetri di certe stanzette dei ristoranti non vedi solo i ramen fumanti…

 

G -GENTILEZZA, ORDINE, PULIZIA, PUNTUALITA’. Ecco i quattro punti cardinali giapponesi, inderogabili.

 

H -HIROSHIMA: andateci e capirete perché una città nuova può anche risultare triste; non l’hanno voluta gli abitanti ma la bomba atomica. Onesta e asciutta la ricostruzione dei fatti nel memoriale alle prime 140.000 vittime. Chapeau.

 

I -IKEBANA, chi l’ha vista: è forse passata di moda e rimasta solo nelle riviste occidentali di buon arredamento floreale?

 

J -JAPAN RAIL PASS, costa qualcosa ma serve. Pass illimitato sulla principale rete di trasporti pubblici gestita da api operaie in divisa col berretto intenti a guardare orologi, stilare tabelle di marcia scritte in piccolo a mano e fare annunci con voce da paperino. Favolosi.

 

K -KYOTO il Giappone da cartolina, ma vero. Strano impatto da italiani per la città più storica, i monumenti indimenticabili sono in periferia sulle colline e la città un poco anonima sta in piano al centro. Poi ne leggi la storia e capisci perché.

 

L -LETTURA, i manga li leggono davvero in metro e ce ne sono di tanti gusti: adolescenziali, fantasy, dark, necron, gay, erotici, sportivi, morbosi, Lupin III, graphic novel, persino “i miserabili” di Hugo e la storia di Cristo manga vista con i nostri occhi!

 

M -MONETA VS CARTA DI CREDITO, credevamo il contrario ma piacciono di più le banconote in mano. Però niente mance obbligate laggiù

 

N -NO, il “sì” lo senti spesso (hai), il “no” (ta) te lo scordi, proprio non ce fanno culturalmente a dirlo. Al massimo è “oooh, soorry” con un bel sorriso imbarazzato e gli occhi strizzati, eppure quando serve un “NO” non è così negativo, no?

 

O -OSAKA città più trascurata e grassa di Tokyo, Kyoto e Hiroshima. Il detto “mangiare sino a scoppiare” ed i ristoranti di sushi a nastro trasportatore sembra siano nati qui. E meno male: nel resto del paese le porzioni sono un poco stitiche e le aiuole pubbliche troppo belle per non essere private.

 

P -POCKET WIFI, altro must come lettera J. Sempre connessi in un paese di ideogrammi e vie senza nome non ha prezzo. Ve lo danno già con la busta pre-affrancata e compilata per restituirlo nella buca delle lettere l’ultimo giorno. Ah, ve lo consegnano in albergo il primo giorno in busta nominale. Fantascienza.

 

Q -QUADERNO, uno dei momenti più teneri è vedere i piccoli nippon in gita con cappellino e divisa maneggiare quaderni, cartellette e cartelle impermeabili col logo  e colore della scuola intenti a compilare i questionari sui luoghi visitati,  disegni dal vero sdraiati sul prato e piccole interviste a quegli strani occidentali che sono entrati nel loro giardino.

 

R -RIFIUTI, dove la pulizia è bene comune sono il demonio. Trovatemi un cestino in strada! Rarissimo e ben nascosto nonostante il lindore imperante. Segreti? Campagna in atto per far portare ad ognuno i propri piccoli rifiuti a casa e differenziarli privatamente là. Responsabilità diffusa e minor spesa pubblica.

 

S -STANDARD, come tedeschi e americani sono devoti allo standard. Provate a chiedere un capotavola per il quinto avventore in un tavolo previsto da quattro e arriva tutta la gerarchia del locale a vedere come siete fatti!

 

T –TATAMI, va bene la tradizione, va bene l’equilibrio delle forme e quello dei colori, va bene la compostezza ma dopo un po’ sedersi in terra, preparare lo zaino in terra, alzarsi di notte da terra, cambi di ciabattine rigoroso come neanche i guanti in sala operatoria…se fossi vissuto nel Giappone d’altri tempi avrei inventato i tavoli alti! Non me ne volete.

 

U -UOMINI. Pare che la donna sia spesso assunta come segretaria o per fare il tè alle riunioni dei colleghi maschi. Rare le posizioni di potere delle donne. Si possono portare mille esempi contrari ma forse un milione a supporto. C’è strada e margine, pare.

 

V -VERITÀ. Gli orari sono veri, i cartelli di soppressione delle fermate e dei cantieri anche. I divieti pure. Fidatevi di quello che leggete, qui lo potete fare. Amen.

 

W -WATER, diciamolo a bassa voce ma è una delle principali attrattive per gli occidentali. Con diversi fili elettrici che collegano l’asse pre-riscaldata, flusso di sciacquo preparatorio automatico appena seduti, getti di sapone e poi di acqua dal basso verso le vostre parti altrettanto basse che neanche un autolavaggio. Peccato che i 4/5 tasti cromati hi-tech di fianco al water siano solo in giapponese sennò si potrebbe provare ogni funzione di questo curioso “robot da cucina”

 

Y -YORITOMO MIYAMOTO, chi è? Ma uno dei principali personaggi storici che hanno riunito e creato il paese. Non arrivate solo con la cultura del sushi ma leggetevi pure un po’ di storia, via! Sarete disinvolti quando vi imbatterete in epoca Edo, restaurazione Meiji, shogun, imperatore, shintoismo e buddhismo. Certo sono tutte cose piuttosto lontane da noi ma avete scelto voi di fare tanta strada per conoscerli, quindi…

 

X -“X” FATTO CON LE BRACCIA tipo guerriero ninjia è il vero no-basta-stop definitivo nipponico. Per il resto vedi lettera N.

 

Z -ZZZZ. A meno che non scegliate night, go-go bar o simili preparatevi a cena alle 19 e letto presto. La giornata è scandita da ritmi nordeuropei e i ristoratori sono più interessati a dirti “la cucina chiude tra 10 min” che non ad illustrarti le leccornie locali. Mah.