“…La libertà vera nessuno te la regala…” (Queimada Film)
MA LA STATUA DELLA LIBERTÀ SÌ!!
con Al Centro Del Sistema,
ORARIO CONTINUATO DAL 23SETTEMBRE
“…La libertà vera nessuno te la regala…” (Queimada Film)
MA LA STATUA DELLA LIBERTÀ SÌ!!
con Al Centro Del Sistema,
ORARIO CONTINUATO DAL 23SETTEMBRE
Non so spiegare il motivo, ma non c’è altro posto al mondo che mi dia questa sensazione di libertà.Una dolce anarchia dello spirito si materializza in questi spazi infiniti, le persone sono atomi minuscoli che si incontrano per caso, a formare molecole di vita.
Il banale si mischia al surreale, e da lì nasce tutto, compreso me
La gente si stupisce che una donna viaggi da sola
Si può viaggiare da Nord a Sud e da Est a Ovest del globo terrestre portando con sé solo un piccolo trolley? Per quanto possa sembrare impossibile, Jill Paider ci è riuscita. Questa fotografa americana, infatti, per lavoro ha visitato ben 102 Paesi, immortalando gli scorci più suggestivi di Cile, Bolivia, India, Sudafrica, Giordania e degli altri luoghi in cui ha scelto di portare la sua curiosità. Jill è una professionista che ha ottenuto numerosi riconoscimenti di prestigio, specializzandosi nella fotografia di design, architettura, gastronomia (e viaggi in generale) e pubblicando diversi libri che raccolgono gli scatti più belli e affascinanti della sua collezione. La macchina fotografica, perciò, è un must-have nei suoi spostamenti. Ma se già l’attrezzatura è pesante di per sé, come limitare la scomodità del viaggio se non scegliendo di affidarsi a un solo bagaglio a mano? Per raccontare gli itinerari che ha tracciato nel corso degli ultimi anni, Jill di recente ha dato alle stampe il volume Carry-On Only. Confessions from 100 Countries (ovvero “Solo con il bagaglio a mano. Confessioni da 100 Paesi”), donando minuziosi consigli a chi, come lei, non riesce proprio a non sognare di visitare ogni angolo della Terra.
Iniziamo dal principio, Jill. Come e quando hai scoperto la tua forte passione per i viaggi?
Tutto ha avuto inizio nelle scuole superiori, quando ho fatto una prima vacanza importante in Spagna. Mi sono subito innamorata del viaggiare in sé e da allora sono in cerca di sempre nuove esperienze.
Quanti Paesi hai visitato e qual è stato il luogo che ti ha davvero stregato?
Ne ho visitati 102, un bel numero. È sempre difficile sceglierne uno di speciale, ognuno mi ha dato qualcosa. Direi che la mia top 5 è composta dalla Namibia, dal Sudafrica, dalla Nuova Zelanda, le Fiji e il Cile.
Hai scritto un libro dal titolo Solo con il bagaglio a mano (Carry-On Only), una sorta di memoir sui tuoi viaggi, pieno di bellissime foto. Il titolo spiega la tua abitudine a viaggiare con un solo, piccolo bagaglio. Come riesci in questa “impresa”? Hai mai desiderato portanti una valigia più grande?
Carry-On Only raccoglie i miei viaggi da fotografa professionista e le pubblicazioni che ho fatto nel corso di più di 10 anni. È un volume pieno di scatti e include delle schede per ogni Paese, con focus sull’architettura, il design, il cibo e i panorami del luogo. La maggior parte dei miei spostamenti sono riuscita a farli con un solo bagaglio a mano, seguendo il principio del “meno è più”. Nel corso del tempo, ho iniziato a capire cosa mi era essenziale e cosa no per i miei spostamenti.
Che cos’è che non può mai mancare nella tua valigia? E cos’è la cosa inutile da inserire?
Nel mio bagaglio non può mai mancare la fotocamera, mentre a mio avviso è inutile portare un vasto assortimento di un medesimo oggetto. Basta uno di tutto.
Perché hai deciso di scrivere questo libro?
Ho scoperto nel tempo che a volte le persone sono sorprese dal vedere una donna che viaggia da sola. Non c’è assolutamente alcuna ragione per cui le donne non possano spostarsi senza compagnia. Ho voluto documentare i miei viaggi intorno al mondo comprendendo tutti gli aspetti, in modo da condividere il racconto con gli altri. Mi auguro che questo volume possa ispirare le persone a viaggiare di più – con o senza un partner. Credo, inoltre, che viaggiare sia il metodo migliore per connettersi col mondo.
È utile avere l’occhio della fotografa quando si viaggia? Cosa riesci a vedere dei posti che visiti che un comune turista non riuscirebbe a cogliere?
Credo che sia molto utile essere fotografi per viaggiare. Presto molta attenzione alla luce e ai dettagli di un luogo e faccio grandi sforzi per catturare qualsiasi cosa possa rendere unico un determinato ambiente.
Hai mai avuto difficoltà nel viaggiare da sola, specialmente in Paesi dove non c’è parità di genere?
Sì, penso che ci siano volte in cui è impegnativo viaggiare da soli, specie in Paesi dove le donne non hanno ottenuto la parità di genere e dove gli abitanti del luogo non sono abituati a vedere persone che viaggiano senza nessun’altro. In questi casi, prendo sempre delle precauzioni extra nel prenotare l’alloggio e gli spostamenti, per assicurarmi di essere il più sicura possibile. Benché isolate, queste esperienze possono anche essere più arricchenti e valide per ricordarci quanto siamo fortunati ad avere i diritti e i privilegi che possediamo.
Cosa consigli a chi vuole fare il giro del mondo come te?
Il mio suggerimento è quello di iniziare cercando online le destinazioni che si vogliono raggiungere e connettendosi con alti viaggiatori che hanno già visitato quei posti. Raccomando inoltre di far affidamento a un bravo agente di viaggio per gli itinerari del giro del mondo – sono una risorsa incredibile e vi aiuteranno a pianificare gli spostamenti con molta più sicurezza.
fonte Huffingpost
Arriva anche nel nostro Paese la proposta di una startup italo-spagnola
con un budget di 100 euro, l’utente prenota un weekend completamente al buio. In alternativa si scelgono solo la destinazione o il periodo. Il catalogo garantisce grandi capitali europee in alberghi a 3-4 stelle e voli dai principali aeroporti continentali
Basta ore passate sui siti di viaggi, con mesi d’anticipo rispetto alla data di partenza, per confrontare le offerte più vantaggiose per visitare una nuova città. Stop alla mania da programmazione che ci porta a incrociare mappe, itinerari e luoghi da vedere. Addio snervanti ricerche online per capire, una volta scelta la meta, qual è il periodo dell’anno migliore per partire. Da oggi, infatti, c’è qualcuno che ci può togliere ogni dubbio e incertezza. Arrivano, infatti, in Italia le ‘vacanze a sorpresa’. Una formula molto in voga negli Stati Uniti – Paese in cui è nato questo tipo di turismo – che da alcune settimane è sbarcata anche qui da noi. A portarla è FlyKube, startup italo-spagnola che punta a capovolgere le tradizionali dinamiche dei viaggi nell’era di Internet: non sono più i clienti a organizzare nel minimo dettaglio le vacanze ma è il tour operator a cucire addosso all’utente la soluzione migliore. Basta avere quel pizzico di spirito d’avventura e le valigie sempre pronte. Al resto ci pensa FlyKube.
Almeno una variabile del viaggio non la decide l’utente. Tre le opzioni proposte, tutte accomunate dalla stessa filosofia di fondo: essere all’oscuro di almeno un aspetto del viaggio, fino a poche ore prima della partenza. Ma anche da un’altra caratteristica: i costi estremamente contenuti (non si superano i 300 euro ma, a determinate condizioni, ci si ferma a 100). A decidere il resto sarà l’utente, giocandosi le uniche carte che FlyKube gli mette in mano: l’aeroporto in cui imbarcarsi (uno tra i cinque scali italiani previsti: Roma, Milano, Venezia, Napoli, Firenze) e un’altra variabile tra le due a disposizione, la meta o la data. Saranno queste scelte a determinare il risultato e il prezzo finale. La ‘vacanza al buio’ selezionata apposta per lui. Un’idea che si rivolge soprattutto ai turisti più giovani, con pochi soldi in tasca ma con la voglia di girare il mondo appena possibile. Ma le porte della piattaforma sono aperte pure a quei viaggiatori che amano improvvisare, farsi trascinare dal caso, alla scoperta di posti nuovi.
Viaggiare senza meta. In questo caso ci si lascia suggestionare da FlyKube. Spendendo 150 euro, si decidono i giorni in cui si vuole partire (dal venerdì alla domenica oppure dal sabato al lunedì) ma non la destinazione. Sarà l’algoritmo del sito web – in base all’aeroporto di partenza e alle disponibilità per quel periodo – a restringere la rosa delle opzioni: una ventina di grandi città europee (come Madrid, Parigi, Londra, Barcellona, Amsterdam, Copenaghen, Budapest, Praga) che rispondono alle esigenze del turista medio. Tra l’altro, il cliente potrà subito scartare tre mete; magari nell’elenco ce n’è qualcuna già visitata. Dopodiché dovrà solo attendere pazientemente: due giorni prima di partire gli arriverà una mail con i biglietti aerei, la prenotazione dell’hotel e una guida della città con i consigli su come ottimizzare i tempi per vedere le attrazioni principali.
Caldo da matti e pochi fondi; ma a volte le soluzioni saltano fuori da sole, così dopo un briefing casuale con amici finisco ad Albissola Marina, ad una fermata di treno da Savona, ad ammirare la bellezza (senza la frenesia) del Mar Ligure con la giusta brezza da rendere il caldo sopportabile, il tutto a due passi dal piccolo appartamento del nostro amico del posto, che come se non bastasse, ci accoglie offrendoci una cena a base di lasagne al pesto fatto in casa (qui nessuno lo compra confezionato, è sempre fatto in casa e sentiste che differenza!) Giornata fortunata direi. Zona resa celebre da una lunga tradizione di artigianato della ceramica, possiamo ammirare le opere di artisti locali presso il lungomare, sulla passeggiata Eugenio Montale prima e sul pavimento del Lungomare degli Artisti dopo, mentre gustiamo la tipica focaccia che “che ve lo dico a fare?”. La nuotata tardo pomeridiana (ovvero quando la maggior affluenza è ormai passata) è d’obbligo e le pulitissime spiagge dimostrano di meritare la bandiera blu ottenuta l’anno scorso, dove i tranquilli bagnanti locali scambiano volentieri quattro chiacchiere con noi quattro scalmanati, che non possiamo esimerci dopo il bagno dal testare almeno una delle numerose pizzerie della zona; il caso ci ha portato alla pizzeria “Benvenuti al Sud” (riconoscibile per la barca a remi poggiata dall’altra parte della strada e di fronte alla chiesa Stella Maris) che ha saputo soddisfare a dovere il nostro critico palato da nuotatori affamati. Le serate scorrono serene con un filo di vento con poco via vai, la gente del posto infatti si ritira presto per alzarsi presto, mangiando presto e facendo tutto presto (non esattamente come noi) ma dopotutto non è il weekend e, come detto dal principio, qui non c’è nulla di frenetico e tutto scorre con calma come le onde stesse. Nel giro di due mattine siamo già amici di quello che pare il miglior bar per colazioni e aperitivi nei paraggi, il pilar, che ci permette di godere dell’ombra della siepe che costeggia i tavoli all esterno, mentre discutiamo di filosofia (no, veramente) con un ottimo cappuccino in mano all’alba delle undici.
Prima di andarcene con il treno del pomeriggio non possiamo non approfittarne per fare un giro nel centro di Savona, che coi suoi scorci magnetici riesce ad attirare l’attenzione quel tanto che basta da volerci far tornare per una visita dedicata, magari un weekend, per vedere come la zona sappia movimentarsi la sera nei locali e negli animi; quindi Liguria east coast, ci vediamo presto…
E tu? Conosci la zona, vorresti visitarla o avresti qualche consiglio utile per un backpacker come me?
#Sfamiamo gli occhi, apriamo la mente
Alla prossima fuga!
Una nuova fuga da 2/3 giorni? Basta radunare qualche amico e si parte alla volta di Valencia.
Non ci servono voli intercontinentali o grandi fondi per staccare come si deve, con l’agenzia ACDS Viaggi di Cremona troviamo un appartamento in Plaza da Reina e siamo subito inseriti nel cuore della città di Valencia; accomodati con un gelato all’ombra del Miquelet possiamo osservare il tango tra turisti e residenti che al cospetto di musicisti e artisti di strada si godono la camminata che porta alla Plaza de la Virgen, mentre il sole va tramontando e i giovani si spostano nei pressi dello storico Barrio del Carmen, dove tra mura cristiane e mussulmane i cafè e i disco-bar si affollano per tutta la notte.
Per poterci gustare l’atmosfera e gli scorci di Valencia, costeggiamo a piedi gli splendidi giardini del Turia in una lunga camminata (intervallata da qualche salto sulle giostre aperte del parco) che ci porta, passando dinanzi all’ iconico Palau de la Mùsica, fino alla nostra meta: la Ciudad de Las Artes y Las Ciencias.
Inserita nell’imponente complesso progettato da Calatrava, che con il parco Oceanografico (davvero imperdibile), l’Hemisferic e il palazzo della arti Reina Sofia, costituisce uno spettacolo d’avanguardia che merita una visita anche alla sera, tra luci suggestive che ogni fotoamatore non potrà certo ignorare.
Lo stesso complesso ospita anche la discoteca all’aperto Mya, dove in poche ore conosciamo gente da tutto il mondo prima di un ritorno in taxi non particolarmente costoso.
Come tutti, colti da relax vacanzifero, cediamo andando anche a cenare in un ristorante della piazza, sotto il nostro appartamento in cerca di paella, e sapete come funziona nei locali per turisti (bene ma non benissimo), quindi l’ultimo giorno ci dirigiamo presso Marina di Valencia e sostenuti dalla brezza di mare ci concediamo una paella coi fiocchi in uno dei numerosi ristoranti affacciati alle spiagge (e ogni chicco di riso vale il prezzo leggermente superiore!).
Non posso perdermi l’occasione di immergermi in acqua mentre gli amici sono impegnati in una sfida a calcetto, sulla passeggiata in legno, contro dei formidabili ragazzini valenciani (si l’abbiamo portata a casa, non temete), ed esploro tutto il pontile fino ai moli dove i bambini si tuffano finché c’è luce.
Di certo meta caldamente consigliata da tutto il gruppo, unica pecca a mio avviso, l’essermi perso il Museo delle Belle Arti San Pio V e il MUVIM di arte contemporanea, ma non mancherò di certo quando capiterò ancora da queste parti, presto o tardi…
E tu, ci sei stato a Velncia? Hai visto qualcosa in più che mi consigli di vedere al prossimo giro?
Vuoi suggerirmi una nuova meta per una delle mie fughe da un paio di giorni?
Rock n’ roll!
Del Marocco è stato scritto e romanzato così tanto che trovare qualcosa di originale da raccontare sembra difficile, ma riguardando le foto fatte in viaggio le parole quasi escono da sole.
La bellezza di questo Paese sta proprio nella sua essenza: quando si parte per il Marocco non lo si fa solo per visitare piazza Jemaa El-Fna, o ammirare il deserto.
Lo si fa perché l’atmosfera che questo paese ti regala è impossibile da trovare altrove.
In tutta onestà, Marrakech è una città che ti mette alla prova, nelle prime ore in cui la giri cerchi di distogliere lo sguardo da chiunque incroci il tuo.
Ti stupisci di come sia evidente per i venditori ambulanti la tua provenienza: ”Italiana!Di dove?” è un mantra che ti accompagna a ogni metro dentro alle stradine malmesse della Medina.
Si impara in fretta a restare indifferenti alle urla, agli spintoni e ai ristoratori che cercano di attirarti per la cena.
In totale contrapposizione con la trasgressione di Marrakesh troviamo il Sud del Paese, in cui la calma dei berberi muove la vita.
Per arrivare a Sud la strada più scenografica è sicuramente l’Alto Atlante, catena montuosa che attraversa e divide il paese, arrivando a fino 4167 m d’altezza.
Come inizia il paesaggio montuoso la vita diventa più povera e semplice.
Le persone di spostano usando i muli, le case inerpicate nelle montagne spesso hanno buchi riparati con del fieno e le donne lavano i vestiti nei fiumi.
Una volta arrivati vicini al deserto il paesaggio diventa a tratti lunare.
Una distesa di sabbia e rocce che continua fino al confine con l’Algeria.
Il deserto ha un fascino molto particolare, ti cattura dal momento iniziale oppure ti farà pensare solamente a quanta sabbia ti sta entrando nelle scarpe e negli occhi.
Penso che un viaggio in questa terra sia d’obbligo almeno una volta nella vita;
Il buon cibo, i prezzi ridotti, la varietà di paesaggi ed esperienze hanno contribuito all’ascesa di questo paese soprattutto negli ultimi anni.
E’ un piccolo assaggio di Maghreb, ancora al confine tra secolarizzazione e tradizione.
Sei un tipo da roadtrip in Thailandia o da vacanza in Spagna?
Preferisci il divertimento o l’avventura?
Rispondi alle 8 domande del nostro quiz e scoprilo!